Huawei ha messo da parte chip per almeno 2 anni


Huawei e TSMC continuano a fare affari e stanno cercando degli escamotage per tamponare laddove sia possibile. Il ban USA è già attivo, ma le due aziende stanno continuando ad operare, in quanto il divieto riguarda gli ordini futuri e non quelli ancora in corso. Come prevedibile, Huawei ha chiesto di realizzare un altissimo quantitativo di chipset, mettendo in difficoltà il chipmaker causa congestione dei processi produttivi.
Soltanto nel 2019 Huawei ha speso qualcosa come 23.45 miliardi di dollari in scorte di componentistica, con un aumento del +73% rispetto al 2018. Anche se il blocco è partito ufficialmente adesso, già lo scorso anno la società aveva “annusato” la situazione e aveva iniziato a mettersi al riparo. Oltre ai chipset, le scorte riguardano parti quali memorie NAND e DRAM di Samsung, SK Hynix, Micron e Kioxia.

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